22 Marzo 23

Partita doppia: cos’è e come funziona

Che cos’è un conto? Potremmo definire il conto come l’unità elementare di rilevazione delle operazioni aziendali, esso infatti permette la raccolta sistematica delle variazioni prodotte dalle operazioni aziendali in una determinata classe o macroarea di bilancio che sia a sua volta articolata in crediti, debiti, ricavi, costi, cassa etc. Dal punto di vista operativo un […]


Che cos’è un conto?

Potremmo definire il conto come l’unità elementare di rilevazione delle operazioni aziendali, esso infatti permette la raccolta sistematica delle variazioni prodotte dalle operazioni aziendali in una determinata classe o macroarea di bilancio che sia a sua volta articolata in crediti, debiti, ricavi, costi, cassa etc.

Dal punto di vista operativo un conto non è altro che un prospetto composto da due sezioni distinte, con segno opposto, comunemente note come “Dare” e “Avere”, la cui movimentazione complessiva costituisce il “mastrino” (da cui la denominazione libro mastro). I movimenti all’interno dei conti vengono chiamati variazioni.

I conti possono essere distinti in:

  1. conti economici, che a loro volta si suddividono in:
    1. conti di reddito, nei quali vengono registrati componenti positivi e negativi di reddito e quindi ricavi e costi;
    2. conti di capitale, che fanno riferimento a parti di patrimonio netto, quindi capitale sociale, riserve o utili;
  2. conti finanziari che hanno ad oggetto la rilevazione degli aspetti monetari (immediati o futuri) generati dai componenti positivi o negativi e dalle variazioni di patrimonio, quindi cassa, banca, crediti e debiti.

Il metodo della partita doppia

Il metodo della partita doppia si basa sul presupposto che ciascuna operazione aziendale presenti un duplice aspetto, quello economico e quello finanziario e che entrambi debbano essere interessati nella registrazione contabile.

Affinché questo sistema funzioni correttamente è necessario che le variazioni di un certo segno siano accolte nella sezione dare dei conti di un tipo e nella sezione avere dei conti dell’altra e viceversa, questo perché in ogni registrazione il dare deve essere uguale all’avere, come nello schema sotto riportato:

Le variazioni riprendono la natura del conto e si distinguono quindi in:

  • Variazioni Economiche – VE – che possono essere positive (VE+) o negative (VE-).
  • Variazioni Finanziarie – VF – che possono essere positive (VF+) o negative (VF-)

Al fine di comprendere meglio il funzionamento dei conti può essere utile avvalersi di un esempio pratico.

La Società Beta S.p.A. acquista presso un suo fornitore in data 15/05 merci per 15.000€, oltre all’addebito dal fornitore di iva al 22%, con pagamento a 60 giorni. La registrazione contabile dell’acquisto è la seguente:

Come si può notare i conti interessati nell’operazione sono:

  1. Merci c/ acquisti (VE-), si tratta di un conto di natura economica, con segno negativo e pertanto accoglie al suo interno il costo puro sorto dall’operazione, l’impresa sostiene più costi.
  2. IVA a credito (VF+), accoglie al suo interno il credito generato dal meccanismo di applicazione dell’IVA (deduzione imposta da imposta), l’impresa ha quindi un maggior credito.
  3. Debito verso fornitori (VF -) accoglie l’intero debito che la società ha contratto per la fornitura, comprensivo del costo della merce e dell’IVA richiesta dal fornitore.

Trascorsi i 60 giorni la società provvede al pagamento della fattura attraverso bonifico bancario. La registrazione sarà la seguente:

Attraverso questa registrazione la società rileva la chiusura del proprio debito nei confronti del fornitore (VF+) a seguito di un’uscita finanziaria rappresentata dal pagamento bancario (VF-).

In ogni registrazione contabile il saldo dare deve corrispondere a quello avere, in tal caso l’operazione risulta essere correttamente quadrata.


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