Una volta individuati e valutati i rischi, il revisore deve predisporre le procedure necessarie a rispondervi. Due sono le categorie di procedure che il revisore può utilizzare: procedure di conformità e procedure di validità. Le procedure conformità o tests of controls sono procedimenti che consentono al revisore di acquisire elementi probativi sull’efficacia dei controlli interni […]
Una volta individuati e valutati i rischi, il revisore deve predisporre le procedure necessarie a rispondervi. Due sono le categorie di procedure che il revisore può utilizzare: procedure di conformità e procedure di validità.
Le procedure conformità o tests of controls sono procedimenti che consentono al revisore di acquisire elementi probativi sull’efficacia dei controlli interni svolti dall’impresa. Comprendere il sistema di controllo interno è un requisito essenziale nel processo di revisione e queste procedure hanno proprio lo scopo di accertare l’effettivo funzionamento dei controlli aziendali, come chiarito dal principio ISA 315[1]. All’interno di tale contesto è opportuno richiamare, inoltre, il principio ISA 330[2], il quale definisce tra gli obiettivi del revisore quello di “acquisire elementi probativi sufficienti ed appropriati sui rischi identificati e valutati di errori significativi mediante la definizione e la messa in atto di risposte di revisione appropriate a tali rischi”.
E’ sempre necessario pensare alle procedure come uno strumento funzionale all’incarico di revisione e non come ad un documento cui appellarsi in caso di errore né tantomeno come ad una mera prassi.
In conclusione possiamo affermare che non esiste una verifica migliore delle altre e il revisore deve trovare la migliore combinazione di queste che gli permetta di rispondere nella maniera più efficace ed efficiente possibile ai rischi individuati.