La Revisione Legale è un processo articolato, complesso e composto da cinque differenti fasi, ognuna delle quali è fondamentale per lo svolgimento di un’attività efficace ed efficiente. 1) Accettazione o mantenimento dell’incarico La pianificazione iniziale del processo di revisione implica quattro operazioni da svolgere: Decisione sull’accettare un nuovo cliente oppure mantenerne uno pregresso; Identificazione della […]
La Revisione Legale è un processo articolato, complesso e composto da cinque differenti fasi, ognuna delle quali è fondamentale per lo svolgimento di un’attività efficace ed efficiente.
La pianificazione iniziale del processo di revisione implica quattro operazioni da svolgere:
Nonostante il mondo della revisione sia fortemente competitivo è fondamentale per un revisore (o una società di revisione) scegliere con cautela i propri clienti. L’attività di revisione prevede in capo al revisore notevoli responsabilità legali e professionali, pertanto è fondamentale scegliere clienti per i quali possiamo escludere, con quasi certezza, la presenza di carenze di integrità o conduzioni non lecite. Un altro aspetto da considerare è quello dimensionale, ad esempio una piccola società di revisione non ha la struttura per poter svolgere attività di revisione in una società quotata, sia in termini di organico che di competenze e costi. La scelta di accettare o mantenere un cliente già servito viene ricondotta all’individuazione di un “rischio sostenibile” che il revisore fissa come parametro “soglia” al di sopra del quale rifiutare un nuovo incarico.
L’indagine preliminare sul potenziale cliente è quindi un passaggio fondamentale nel processo di pianificazione del lavoro di revisione, per quanto possibile è necessario acquisire il maggior numero di informazioni come ad esempio la valutazione del potenziale cliente nel suo mercato di riferimento, la sua solidità finanziaria, la condotta, gli stakeholders ecc. È compito poi del revisore identificare i motivi per i quali il cliente richiede la revisione al fine di individuare gli utilizzi più probabili della relazione di revisione.
Successivamente cliente e revisore devono giungere a una definizione sui termini dell’incarico, riassunti nella lettera di incarico la quale rappresenta un accordo in merito alla conduzione dell’attività di revisione, dei servizi correlati ed è altresì un mezzo con il quale il revisore delinea la propria responsabilità rendendo noto al cliente che non può garantire che tutte le azioni fraudolente verranno scoperte. Infine il revisore deve organizzare il proprio lavoro stabilendo personale impiegato ed eventuale ricorso ad esperti terzi qualora le competenze interne non fossero sufficienti.
L’obiettivo della pianificazione è la definizione di una strategia di lavoro che permetta al revisore di giungere in modo efficace ed efficiente alla formazione di un convincimento sull’attendibilità sostanziale del bilancio.
L’attività di pianificazione comporta innanzitutto la definizione della significatività, del rischio di revisione e delle sue componenti. La strategia elaborata dovrà essere in grado di ridurre il rischio di errori materiali entro un livello accettabile, consentire le verifiche a un costo ragionevole e permettere il completamento del lavoro entro i tempi stabiliti.
Analizzando nel dettaglio i rischi possiamo affermare in termini pratici che il rischio di revisione consiste nell’eventualità che il revisore, inconsapevolmente, nell’esprimere il proprio giudizio sul bilancio, possa non tener conto in modo adeguato di errori significativi che ne inficiano la sua veridicità. Si tratta naturalmente di un rischio che non può essere eliminato in senso assoluto, ma solo diminuito ad un livello ragionevolmente accettabile.
Quindi, sulla base della conoscenza e della analisi delle componenti del rischio di revisione, il revisore giungerà così alla stesura della strategia generale di revisione e del piano di lavoro di dettaglio. Il revisore potrà quindi compiere una graduazione dei rischi individuati, e quindi programmerà i controlli definendone natura, profondità e tempistica; ad esempio, laddove il rischio di individuazione sia stato definito in misura apprezzabile, saranno adottate procedure di controllo più incisive quanto a modalità, estensione dei controlli e tempistica.
Dopo aver individuato i rischi il revisore dovrà programmare la propria attività al fine di definire gli interventi necessari a “chiudere” ogni potenziale rischiosità. Le procedure di revisione o test, quando vengono combinate tra loro formano un programma di revisione. Questo programma deve essere necessariamente documentato e deve contenere:
La strategia dovrebbe elencare anche le più importanti problematiche che dovrebbero essere affrontate e risolte nello svolgimento della revisione, oltre a un programma dettagliato di test da effettuare con indicazione degli obiettivi di revisione da coprire per ciascun conto di bilancio attraverso test sui controlli, test di dettaglio e procedure di analisi comparative.
Dopo aver individuato i rischi e le procedure da eseguire per “mitigarli” il revisore procede alle verifiche programmate. In base alla finalità perseguita possiamo suddividere le procedure di revisione in due macrocategorie:
Una volta effettuate le verifiche programmate il revisore è in grado di giungere alla formazione di un giudizio in merito alla conformità del bilancio al quadro normativo e alla sua corretta e veritiera rappresentazione.