Le parole “revisione” “legale” spesso bastano a terrorizzare anche il più diligente degli imprenditori nel cui immaginario l’attività di revisione viene vista come un processo inquisitorio dal quale sfuggire, ma non è cosi.. Per quanto possa sembrare di recente introduzione, la revisione trova le sue radici nella storia tardo-medievale, più precisamente nel XV° secolo, quando […]
Le parole “revisione” “legale” spesso bastano a terrorizzare anche il più diligente degli imprenditori nel cui immaginario l’attività di revisione viene vista come un processo inquisitorio dal quale sfuggire, ma non è cosi..
Tuttavia la certificazione di bilancio divenne pratica sempre più utilizzata a partire dalla Rivoluzione Industriale con la quale crebbe la necessità delle imprese di attirare investimenti. Il risparmiatore, per poter investire, desiderava rassicurazioni e garanzie e da questa necessità si creò lo spazio per questa tipologia di attività. La prima vera raccolta normativa a regolare questa materia fu il Company Act del 1862, emanato dal Parlamento inglese.
La Gran Bretagna fu il primo paese a regolamentare questa attività e venne seguita da altre nazioni quali Stati Uniti e Germania soprattutto a seguito della Grande Depressione del 1929, che mise in ginocchio il sistema economico e finanziario mondiale.
Nonostante nei grandi paesi europei e mondiali l’importanza dell’attività di certificazione di bilancio sia andata via via crescendo nei secoli recenti, in Italia la normativa ha tardato a recepire questa tipologia di attività. Si è dovuto infatti attendere gli anni ‘90 del secolo scorso affinché si potesse procedere a vere e proprie certificazioni, che rimasero comunque legate al mondo delle grandi società quotate ed effettuate dalle grandi società di revisione.
Solo negli anni recenti, anche a seguito della crisi del 2008, la normativa italiana si è spinta ad includere nel processo di revisione legale una platea sempre più ampia di società. Il più recente contributo normativo che modificherà i requisiti per l’accesso alla revisione legale è compreso nel Codice della Crisi di Impresa, la cui entrata in vigore era prevista a partire dal 1° settembre 2021[1], ma di recente rinviata al 15 maggio 2022.
In Italia, secondo il Decreto Legislativo N° 88 del 27 gennaio 1992[2] , possono iscriversi al Registro dei Revisori Legali, acquisendo il diritto legale dell’utilizzo del relativo titolo professionale, coloro i quali, dopo l’iscrizione nel Registro del Tirocinio, hanno compiuto un praticantato di durata triennale, presso un revisore contabile avente ad oggetto il controllo di bilanci di esercizio e di bilanci consolidati.
Oltre alle persone fisiche, possono svolgere attività di revisione contabile anche le società di revisione regolarmente iscritte in un apposito registro tenuto precedentemente dalla Consob fino a settembre 2012 e dal 13 settembre 2012 sostituito dal Registro dei revisori legali presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel quale transitano anche le società di revisione iscritte in precedenza nell’Albo speciale tenuto dalla Consob.
[1] Gazzetta ufficiale n. 143 del 6 giugno 2020 è stata pubblicata la Legge 5 giugno 2020, n. 40 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23
[2] DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 88 Attuazione della direttiva n. 84/253/CEE relativa all’abilitazione delle persone incaricate del controllo di legge dei documenti contabili. (GU Serie Generale n.37 del 14-02-1992 – Suppl. Ordinario n. 27)note: Entrata in vigore del decreto: 29/2/1992