10 Maggio 23

Analytical Review di bilancio

L’analytical review è un test di revisione. Esistono due principali categorie di test di revisione: Test di controllo (cd procedure di conformità): consentono al revisore di acquisire elementi probativi per comprendere l’efficacia dei controlli interni esistenti nei processi e nelle procedure aziendali; Test di sostanza (cd procedure di validità): mirano a identificare gli errori o […]


L’analytical review è un test di revisione. Esistono due principali categorie di test di revisione:

  • Test di controllo (cd procedure di conformità): consentono al revisore di acquisire elementi probativi per comprendere l’efficacia dei controlli interni esistenti nei processi e nelle procedure aziendali;
  • Test di sostanza (cd procedure di validità): mirano a identificare gli errori o le inesattezze significative in un saldo di bilancio, in una classe di transazioni o in un qualsiasi altro elemento dell’informativa esterna inclusi nel bilancio di esercizio. I principali test di sostanza sono i test di sostanza sui saldi di bilancio e le procedure comparative.

Le procedure di analisi comparativa vengono utilizzate nel processo di revisione in tre fasi del lavoro:

  • procedure di analisi comparativa preliminari: gli obiettivi di queste procedure sono sostanzialmente la comprensione dell’attività svolta dall’impresa e l’identificazione dei saldi di bilancio che possono contenere potenzialmente errori. Sono quindi svolte nell’ambito della pianificazione del lavoro di revisione per valutare il rischio;
  • procedure di analisi comparativa utilizzate come procedure di validità: l’obiettivo di queste procedure è l’individuazione di errori significativi a livello di asserzioni. Sono quindi svolte durante lo svolgimento del lavoro, come procedura di validità.
  • procedure di analisi comparativa finali: l’obiettivo di queste procedure è di controllo generale per supportare le conclusioni cui il revisore è giunto attraverso altre procedure di revisione, la ragionevolezza dei numeri e delle informazioni relative al bilancio d’esercizio e la sua coerenza con la comprensione del business della società.

L’analytical review di bilancio come fase di comprensione dell’andamento della società, è uno dei primi passi, sia in fase preliminare che in fase di final. Quindi ritroviamo questa attività sia in fase di pianificazione che durante lo svolgimento del lavoro.

Come effettuare correttamente e in modo utile un’analytical review?

1) Mettere a confronto le informazioni finanziarie dei periodi più recenti con quelle dei periodi remoti;

2) confrontare i dati consuntivi con i dati da budget previsionale.

Per ottenere una corretta analytical review è necessario analizzare nell’insieme:

  • Scostamenti numerici del bilancio;
  • Analisi dei principali indici di bilancio;
  • Bilancio consuntivo e budget.

1) Confronto delle informazioni finanziarie dei periodi più recenti con quelle dei periodi remoti


Questa attività è una delle procedure comparative più utilizzata proprio per la sua capacità di far ottenere al revisore una conoscenza di massima dell’andamento della società e una conoscenza in merito ai fatti succeduti nell’anno.

Scostamenti numerici del bilancio

Passi necessari a rendere il confronto tra l’anno n e l’anno n-1, corretto:

  1. Ottenere dalla società il bilancio di verifica all’anno n e all’anno n-1;
  2. Quadrare il bilancio dell’anno n-1 con il bilancio depositato;
  3. Verificare che la somma delle voci dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico dell’anno n dia un valore pari a zero.

Analisi dei principali indici di bilancio

Una volta impostata l’analytical review, si può procedere all’analisi dei principali indici di bilancio. Vediamone alcuni:

  • Posizione finanziaria netta;
  • Numero di giorni di incasso medio dei clienti;
  • Numero di giorni di pagamento medio ai fornitori;
  • EBITDA;
  • PFN/EBITDA;

Perché è importante procedere a una procedura comparativa tra indici di bilancio?  Vediamo alcuni scostamenti:

  • PFN: la posizione finanziaria netta è un indicatore che rivela le condizioni della liquidità aziendale, quindi permette di valutare il livello complessivo di indebitamento dell’impresa. Ad esempio un miglioramento della posizione finanziaria netta può essere dovuto a diversi fattori, sono stati estinti dei mutui? C’è un ritardo nei pagamenti dei fornitori? Ci sono stati degli incassi straordinari anticipati?
  • Numero di giorni di incasso medio dei clienti: indice importante per acquisire la comprensione dei tempi medi di incasso della società. Si fa presente che con la pandemia Covid-19 in molte società si è notato un decremento dei giorni medi di incasso proprio come cambio di politica per non incorrere in insoluti o ritardi eccessivi.
  • Numero di giorni di pagamento medio ai fornitori: mediante il confronto tra il valore dei giorni medi di incasso e quelli di pagamento, il revisore può verificare se vi possono essere problematiche legate alla capacità finanziaria dell’azienda.
  • PFN/EBITDA: il rapporto tra i due indici esprime il numero di anni in cui un’impresa, se usasse esclusivamente il MOL, sarebbe in grado di estinguere i finanziamenti in essere.

2) Confronto tra dati consuntivo e dati di budget


Perché è importante confrontare il bilancio consuntivo con il budget che era stato definito dal management della società? Per due fattori principali:

  • Verifica della qualità del controllo di gestione, e di conseguenza della preparazione del budget;
  • Verifica degli scostamenti, se presenti, indagando sulle cause. Gli scostamenti possono derivare da fattori esterni (ricordiamo l’anno della pandemia Covid-19) o interni e sarà sempre necessario capirne esattamente la derivazione.

Considerazioni finali

Riuscire ad avere una visione d’insieme rispetto a entrambe le procedure comparative di cui sopra, aiuta il revisore a poter discutere il bilancio con la società avendo la situazione dell’andamento della società abbastanza chiara. In tal modo, il revisore, potrà effettuare al management le giuste domande per avere una maggior comprensione della società diminuendo in questo modo il rischio di revisione.

Ricordiamo inoltre che, secondo lo scetticismo professionale, così come da art.9 del D.lgs. 39/2010, il revisore, una volta effettuato il colloquio con il management, dovrà acquisire elementi probativi in merito alle risposte ricevute.

Le procedure di analisi comparativa come procedure di validità


Procedure di analisi comparativa utilizzate come procedure di validità: l’obiettivo di queste procedure è l’individuazione di errori significativi a livello di asserzioni. Sono quindi svolte durante lo svolgimento del lavoro, come procedura di validità.

Le procedure di analisi comparativa utilizzate come procedure di validità sono generalmente più adatte a grandi volumi di operazioni che tendono ad essere prevedibili nel tempo.

Nell’analisi del conto economico è particolarmente indicato l’utilizzo di procedure di analisi comparativa. A differenza dello Stato patrimoniale, i cui saldi di riferiscono all’ammontare “statico” alla data di riferimento, i saldi del Conto economico esprimono una misura “dinamica” dei fatti amministrativi rilevati cumulativamente nel corso dell’esercizio.

Le principali tecniche utilizzate per lo svolgimento di una procedura di analisi comparativa sono:

  • Analisi di indici;
  • Analisi predittive;
  • Analisi di trend.

Ogni tecnica presenta i suoi particolari punti di forza e di debolezza che il revisore deve considerare per definire le procedure di analisi comparativa.

Una procedura di analisi comparativa svolta in modo adeguato deve prevedere:

  • definizione dell’obiettivo: è il collegamento dell’evidenza che si attende di ottenere dalla procedura per una specifica asserzione di una determinata voce di bilancio;
  • livello di dettaglio delle informazioni oggetto di analisi: è valutato dal revisore che identifica il più appropriato grado di disaggregazione delle informazioni utilizzate;
  • disponibilità e attendibilità delle informazioni: devono essere considerate valutando se il sistema contabile dell’impresa sia in grado di fornire tutte le informazioni necessarie allo svolgimento della procedura e se tali informazioni possano essere considerate attendibili per l’esistenza di controlli a garanzia dell’accuratezza delle informazioni prodotte da fonti interne o esterne all’impresa. L’attendibilità dei dati è pertanto influenzata dalla fonte delle informazioni, dalla loro comparabilità, dalla loro natura e pertinenza nonché dall’esistenza di controlli interni sulla loro correttezza;
  • capacità di previsione del risultato con riguardo a determinati obiettivi di revisione: dipende dall’affidabilità di dati disponibili e dal livello di dettaglio dell’analisi. Dopo aver valutato tali aspetti, il revisore elabora una previsione del risultato della procedura. Tale attività richiede di sviluppare delle assunzioni, definire un modello, valutare l’impatto di ogni semplificazione e quindi effettuare la previsione. Lo sviluppo della previsione del risultato include la definizione di un livello di previsione, cioè dello scostamento accettabile dal revisore senza l’esecuzione di ulteriori test;
  • comparazione con i dati effettivi oggetto di analisi: è svolta dal revisore una volta ottenuto il valore atteso sulla base del modello previsionale sviluppato. Se dal confronto emergono delle differenze, è necessario accertare che non vi siano errori nelle assunzioni ed indagare con l’impresa la natura e le motivazioni delle differenze riscontrate;
  • valutazione del risultato finale: è orientata a considerare se le evidenze di revisione ottenute attraverso il completamento della procedura di analisi comparativa sono adeguate. Se la procedura ha fornito un valore sufficientemente preciso, cioè una buona approssimazione del valore effettivo secondo il livello di previsione definito, il revisore considera i risultati come elementi probativi acquisiti tramite procedure di revisione. Diversamente, se le procedure di analisi comparativa individuano significative fluttuazioni o relazioni non coerenti con altri dati e informazioni rilevanti o che si discostano dai risultati attesi, il revisore deve svolgere ulteriori indagini ed ottenere adeguate spiegazioni nonché appropriati elementi probativi.

In sintesi, l’efficienza e l’efficacia della procedura di analisi comparativa dipendono dalla corretta pianificazione della procedura e della qualità, in termini di disponibilità e di attendibilità, dei dati utilizzati.

Analisi per indici


L’ analisi per indici è una procedura di analisi comparativa che prevede lo sviluppo di un’aspettativa in merito alla correlazione (indice o rapporto) tra due o più elementi quantitativi ricompresi in diverse aree di bilancio o del medesimo dato misurato in differenti momenti storici.

Alcuni indicatori possono essere:

  • il tasso di rotazione delle rimanenze di magazzino;
  • il livello di marginalità reddituale.

Esempio: in un’impresa commerciale, potrebbe esserci una forte e facilmente prevedibile relazione fra il valore della produzione e i costi per acquisti di merci. Conseguentemente una procedura di analisi comparativa basata sull’analisi dell’andamento del margine operativo lordo nel tempo è un’appropriata procedura di revisione per la verifica della completezza, esistenza ed accuratezza del valore della produzione o dei costi di acquisto.

Analisi predittive


Le analisi predittive sono una procedura di analisi comparativa basata su una previsione, implica lo sviluppo di una “aspettativa” di risultato da parte del revisore, mediante l’utilizzo di dati di uno o più periodi e/o altre fonti.

Nella revisione dei costi della produzione, per esempio, le analisi predittive sono spesso utilizzate quando l’aspettativa del risultato può essere facilmente formulata in quanto i dati ed i valori di riferimento sono sufficientemente stabili nel tempo.

  • ricalcolo overall costi per affitti passivi → il ricalcolo viene effettuato tramite dati contrattuali (in caso di differenza si può fare riferimento all’adeguamento ISTAT);
  • ricalcolo overall provvigioni spettanti ad intermediari → il revisore potrebbe articolare un ricalcolo “overall” delle provvigioni, considerando la percentuale di provvigione da applicare al fatturato riconducibile ai vari intermediari coinvolti;
  • ricalcolo del costo del personale.

Analisi di trend


Le analisi di trend implicano lo sviluppo di una aspettativa attraverso l’analisi dei dati tra differenti periodi o fonti. Una procedura di analisi comparativa basata sull’analisi di trend è efficace quando la voce da analizzare è particolarmente stabile.

  • mensilizzazione dei costi → la mensilizzazione dei costi consiste nel considerare l’ammontare complessivo di determinate voci di costo, evidenziando i saldi mensili registrati in un determinato arco temporale, al fine di osservarne il trend o la presenza di eventuali picchi isolati e di comprenderne le ragioni sottostanti
  • mensilizzazione dei costi del personale → i costi del personale sono solitamente oggetto di analisi mediante mensilizzazione da parte del revisore, in ragione del fatto che tali costi sono generalmente qualificabili come fissi, poiché essi rappresentano il costo per il “fattore produttivo umano” e, come tali, a meno di circostanze particolari, non variano proporzionalmente al variare delle vendite. Per tale ragione hanno generalmente un andamento regolare su base mensile, per lo più costante nel tempo, con eventuali picchi isolati riferibili a circostanze note, quali, ad esempio l’erogazione della tredicesima

 


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